lunedì 11 febbraio 2013

LA STRUTTURA

La commedia nasce:
da una visione cupa e apocalittica della realtà presente;     
- dalla speranza di un cambiamento futuro.
Nel mondo che Dante vede l'ordine divino è sconvolto dalla presenza della corruzione e della violenza.
La situazione presente era:
- crisi dei poteri universali. Ovvero dei poteri dell'impero e della chiesa. L'impero non esercita la sua autorità e non mantiene quindi l'ordine civile. La chiesa pensa solo alla potenza terrena, volendo sostituirsi all'imperatore, così facendo la chiesa diviene corrotta.
- ascesa del ceto borghese. Gli uomini vogliono sopraffarsi a vicenda, così cominciano varie lotte sanguinose.
decadenza dell'antica nobiltà feudale. Non esistono più i valori di cortesia e di nobiltà d'animo.
Tutto ciò scatena una crisi morale.
Per Dante questa crisi equivale alla fine del mondo. Secondo lui la punizione divina non tarderà ad arrivare. Il male sarà sconfitto dal Veltro, un salvatore, che sconfiggerà la lupa ovvero la cupidigia.
Nella Commedia è presente una MISSIONE PROFETICA, dato che Dante ritiene di esser stato investito da Dio della missione di indicare all'umanità la via della salvezza.
Nell'oltretomba possono accedervi solo persone che hanno un determinato scopo, infatti vi entrarono Enea, che doveva fondare Roma, e San Paolo, che era il rappresentante della cristianità. Grazie alla missione profetica che gli era stata affidata anche Dante può accedervi.              
Quindi Dante attraversa i tre regni dell'oltretomba:
- INFERNO  -> sede del male
- PURGATORIO -> purificazione
- PARADISO -> visione di Dio
Con questo poema Dante dirà agli uomini ciò che ha affrontato, così che questi possano ritrovare la diretta via che avevano smarrito. Il viaggio infatti non indica solo la redenzione personale di Dante, ma anche la redenzione dell'intera umanità, che ha come fine la salvezza eterna.
Dante inizia a scrivere la Commedia nel 1307, nel 1319 l'inferno e il purgatorio erano conclusi. Invece il paradiso verrà pubblicato postumo.
La Commedia ha un contatto con il poema allegorico, infatti tutto rimanda a significati a morali e religiosi.
Il modello d'ispirazione per i primi canti dell'inferno è l'Eneide di Virgilio, infatti ricorrono spesso gli stessi elementi come ad esempio l'Acheronte, Caronte, Cerbero, ecc..
E' evidente nel poema l'ammirazione per il mondo antico, dato che Dante sceglie Virgilio, un poeta classico, come emblema della ragione umana.
Caratteristiche stilistiche della Commedia:
il livello è comico, infatti ha un inizio doloroso e un finale lieto
- lo stile è umile indipendentemente che sia usato o no il volgare
- il genere è la commedia anche se in essa confluiscono altri generi come il genere didascalico, il genere allegorico, la profezia apocalittica, la satira sarcastica e il genere enciclopedico, quindi possiamo dire che non appartiene ad un solo genere.
Il poema è sacro perché abbraccia la realtà imperfetta degli uomini e l'eterna verità di Dio.
In Dante è presente il pluristilismo infatti la lingua e lo stile si innalzano all'innalzarsi delle cantiche:
- INFERNO -> Stile aspro (termini dialettali)
- PURGATORIO -> Stile più elevato e nobile (termini plebei, ardui e preziosi)
- PARADISO -> Stile sublime (latinismi, francesismi, neologismi, termini concerti e plebei)
Nella Commedia è presente una simbologia numerica. I numeri ricorrenti sono il 3 e il 10. Il primo indica la Trinità, invece il secondo racchiude in sè sia il 3 che l'1, numeri che indicano il mistero di Dio. Entrambi i numeri sono importanti per la mistica medievale.
Questi numeri ricorrono in tal modo nel poema:
- 3 cantiche
- 3 regni ultraterreni
100 canti (multiplo di 10)
- 9 cerchi (inferno) + 1 vestibolo = 10
- Dannati divisi in 3 sezioni (incontinenti, violenti, fraudolenti)
- 7 cornici + antipurgatorio + paradiso terrestre (purgatorio)
- anime del purgatorio divise in 3 sezioni (amore diretto al male, amore diretto al bene con troppo vigore, amore diretto al male con troppo poco vigore)
- 9 cieli + empireo
- beati divisi in 3 sezioni (amore per Dio mischiato di interessi mondani, amore per Dio manifestato in vita attiva, amore per Dio manifestato in vita contemplativa)

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